Oltre 100 anni di passione per il pallone

Quella del Barcanova è una storia che inizia nel 1920, e si caratterizza sin dagli albori per la passione per il calcio, per lo spirito di squadra e per l’obiettivo di educare i più giovani allo sport, all’inclusione e alla cooperazione.

È una storia che parla di attaccamento e rinascita del territorio: quando nacque il primo campo di calcio lungo la sponda sinistra del fiume Stura, il quartiere Barca alle porte di Torino era ancora poco collegato con il centro della città.

All’epoca si trattava di un campo piuttosto improvvisato, con dei pali piantati nel terreno e delle linee bianche che delimitavano l’area di gioco: era difficile pensare che un luogo nato come semplice momento di aggregazione sarebbe diventata la culla di una storia secolare, quella dei RossoBlu del Barcanova.

Dopo la nascita ufficiale dell’Unione Sportiva Barca, nel 1920, la squadra iniziò a muovere i primi passi nel mondo del calcio giocando contro gli amici e rivali del vicino quartiere di Bertolla. Due anni più tardi, nel 1922, L’U.S. Barca partecipa al Campionato Libero, iniziando un percorso inarrestabile, che dura fino ad oggi.

Nella stagione calcistica 1924/25 i giocatori dell’U.S. Barcanova si aggiudicano il titolo di Campioni Piemontesi nella categoria Liberi. A fare la storia in questo frangente furono Carlo Gribaudo, Mario Barbero, Paolo Catena e i loro compagni. Altro nome da ricordare di questo periodo è Francesco Necco, detto Cichin, che in futuro sarebbe diventato uno dei dirigenti della squadra.

Gli anni fino alla Liberazione

Dal settembre 1939 alla primavera del 1945 la tragedia della guerra sconvolge tutti. Il cammino del Barcanova segna brusco quanto comprensibile arresto, per riprendere dopo la Liberazione, con ancora più foga e determinazione.

Nel dopoguerra la passione calcistica si riaccende alla Barca grazie all’azione di alcuni personaggi del quartiere: Giuseppe Raviola, industriale; Franco Beccuti, segretario generale dello stabilimento Farina; Giovanni Necco, detto Nekita, appartenente a una delle famiglie più antiche della Barca.

Le difficoltà in questo periodo sono davvero tante, a partire dal fatto di non riuscire a trovare giocatori, poiché per intere generazioni lo sport e il calcio erano passati in secondo piano.

Ma nulla può frenare la passione per lo sport e lo spirito di appartenenza a una comunità così forte: grazie al supporto dei tifosi, nel 1945 si inizia a definire la costruzione di uno stadio dedicato al Barcanova.

1946: Una nuova era

Poiché il futuro del nostro calcio sta nei giovani, a loro dobbiamo dedicare il nostro lavoro. Prendiamo questa strada e riconosciamola fin da subito anche nel nome

Intorno al 1946 la Presidenza del Barcanova passò a Gino Brusasco, commerciante di successo ed ex calciatore nelle file granata, con esperienza di dirigenza anche nel Torino di quegli anni.

Oltre a tracciare e proporre la nuova via rossoblu, il nuovo Presidente si impegna a rilanciare la squadra e a riportarla alle epiche gesta degli esordi.

Nella stagione calcistica 1946-47 avviene un cambiamento epocale: alla prima squadra attiva nel Campionati di I Divisione, viene affiancata la formazione juniores, composta da ragazzi del quartiere, che sin da subito comincia a collezionare ottimi risultati diventando una delle perle del calcio giovanile di tutto il Piemonte.

Ma la vera rivoluzione attuata dal Presidente avviene nel 1948, sulla scia delle vittorie ottenute dalla prima squadra e dei successi della formazione juniores: proprio in questo frangente viene istituito un torneo che per qualche decina di edizioni sarà una vetrina per gli amatori del calcio spettacolo, la COPPA PRIMAVERA, organizzata proprio dall’U.S Barcanova, inizialmente circoscritta alle squadre torinesi, e successivamente aperta anche squadre del calibro del Milan o della Sampdoria.

Il Barcanova oggi

Dal Dopoguerra ad oggi il percorso del Barcanova si è snodato in modo parallelo a quello della storia della società: mentre fuori dai campi di calcio suonavano le note del rock ‘n roll, si sfrecciava sulle Fiat 500 e il mondo cambiava per diventare quello di oggi, le formazioni del Barcanova conquistavano titoli regionali, specie negli anni ‘70, periodo di particolare splendore calcistico. Non solo: la squadra avviava anche importanti collaborazioni con il Torino e la Juventus; si aggiudicava dieci vittorie consecutive nel cosiddetto premio “Oscar”, una sorta di classifica tra le migliori società della provincia; e vinceva per sette volte il “SuperOscar” (dal 1981 al 2000), torneo pre campionato di elite.

Il 2002 segna un altro importante momento nella storia della squadra: il Barcanova si fonde con una società amica, nata tra Borgo Vittoria i campi della Barriera di Milano, ovvero L’Unione Sportiva Salus del presidente Panzeri. Nasce così l’Unione Sportiva Dilettantistica “BarcanovaSalus”.

La decisione non è stata legata solo a motivi economici, quanto piuttosto dalla volontà di unire le forze per far crescere ulteriormente le potenzialità della squadra.

In poche parole i giocatori, gli allenatori e i presidenti che si sono alternati negli anni, hanno avuto il merito di continuare a tenere accesa la scintilla della passione per i RossoBlu in tutti gli abitanti del quartiere Barca e non solo.

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